Correre: è davvero così salutare?

Corri che dimagrisci.

La pratica della corsa, e non della semplice camminata, è molto diffusa, e facilmente possiamo imbatterci in persone di qualunque età che corrono lungo i viali e nei parchi delle nostre città. E’ indubbiamente una forma di esercizio di pratica facile, piacevole nella modalità (ci permette di muoverci e distrarci allo stesso tempo), ed è alla portata di tutti (basta indossare un paio di calzature adatte).

correre

Cosa avviene durante la corsa.

Soffermiamoci un momento ad osservare con più attenzione i soggetti che corrono. Sono ben pochi quelli che mostrano una struttura fisica veramente adatta alla corsa. E analizziamo meglio anche la biomeccanica della corsa. Scopriamo che si tratta di un esercizio pliometrico. Cerchiamo di approfondire quanto basta, semplificando i concetti e con il solo scopo di rendere più chiaro lo sviluppo delle considerazioni che verranno dopo.
La pliometria ci spiega che nella corsa, la contrazione muscolare vera e propria, è anticipata da uno stiramento. Nella corsa, quando appoggiamo un piede a terra, vi scarichiamo sopra tutto il peso del corpo. In quel momento flettiamo l’arto inferiore e ne ricarichiamo, come una molla, la struttura tendinea e muscolare. Nella fase di ritorno/estensione, il medesimo arto può tornare ad estendersi utilizzando proprio l’energia che ha raccolto nella fase di flessione precedente.
Tutto il processo mette in evidenza un importante punto critico: l’intero peso del corpo si trova a gravare integralmente su un solo arto per volta, per centinaia o migliaia di volte durante una semplice corsa, con una elevata azione di stress su articolazioni e legamenti, che non possiamo assolutamente sottovalutare.
A questo punto è più facilmente comprensibile come una struttura fisica non perfettamente in ordine (come è il caso di chi si trova in sovrappeso) possa andare incontro a problemi di varia natura sia a livello muscolare che articolare (che coinvolgeranno caviglia, piede, ginocchio, anche, e colonna vertebrale). Eppure vediamo molti soggetti lontani dalla condizione ottimale che si affannano a praticare la corsa come fosse la migliore delle attività sportive per il loro fisico.

Le conseguenze della corsa sul corpo.

La trappola in cui cadono queste persone è l’apparente efficacia che tale attività sembra mostrare nel ridurre il loro peso corporeo, soprattutto se la valutazione viene fatta nella fase iniziale. In effetti è abbastanza facile sperimentare un abbassamento del peso, piuttosto rapido a mostrarsi e che possiamo facilmente spiegare. Una parte (minima) di questa riduzione la possiamo accreditare ad un incremento delle calorie consumate, ed un'altra parte (la più consistente) la si spiega invece con una elevata perdita di liquidi. La conseguenza è che, non appena il nostro organismo adegua il proprio metabolismo a questa nuova attività, l’incremento metabolico torna ad abbassarsi, i liquidi vengono ripristinati, e si ristabilisce una nuova stasi.
Grazie alla innata capacità del corpo di adattarsi alle sollecitazioni, le risorse che erano state spese nei primi periodi di esercizio fisico vengono ottimizzate, salvaguardate, e il minimo incremento nel consumo di calorie che avevamo ottenuto si perde rapidamente.
A questo punto la soluzione che viene normalmente adottata è sempre la stessa: andare ad incrementare uno dei valori che influenzano l’esercizio, e cioè la distanza percorsa oppure il ritmo della nostra andatura.
Con maggiore probabilità ci si ritrova ad intervenire sul parametro distanza, poiché è indubbiamente più disagevole incrementare la velocità per tempi sufficientemente lunghi. E allora possono delinearsi due possibili scenari:

  • il primo: si arriva in poco tempo a percorrere sempre la medesima distanza, e allo stesso ritmo, con una reale impossibilità di ottenere qualsivoglia miglioramento del metabolismo, e la conseguente impossibilità di abbattere la percentuale di grasso
  • il secondo: si osa di più, ci si ostina a forzare i risultati, e l’unico esito che potremo ottenere è che il corpo va incontro a malesseri di varia natura (infiammazioni, dolori articolari, strappi muscolari, piaghe, ecc).

Le conseguenze della corsa sul corpo. Parte seconda.

In ultimo si deve aggiungere che tutta questa attività concorre fortemente a degradare la massa magra. La massa magra è l’unica in grado di bruciare efficacemente le calorie, e per questo motivo dovrebbe non solo essere salvaguardata, ma addirittura incrementata. La perdita di massa magra, cioè muscoli, ci compromette fortemente anche sotto un altro punto di vista: la minore forza di cui possiamo disporre ci rende maggiormente suscettibili alle lesioni ed incapaci di gestire al meglio gli stress da sforzo. Sia chiaro che non si vuole demonizzare la corsa, la quale mantiene certamente il suo valore all’interno di un programma di fitness, ma la sua pratica dovrebbe avvenire solo quando si è in buone condizioni di forma e con una buona forza fisica. Alla luce di ciò che abbiamo sperimentato personalmente sul campo, e poi spiegato con un minimo di indagine scientifica, non è il sistema migliore per RITROVARE la forma.

danni della corsa

...e allora che si fa?

Per un dimagrimento effettivo e di qualità, senza compromettere la salute e senza mettere a rischio le strutture biomeccaniche del nostro corpo, è assai più efficace la prassi descritta al capitolo DIMAGRIMENTO, con una dettagliata spiegazione di cosa fare, e cosa non fare, nell’attività fisica, mantenendo ben chiaro che l’unico obiettivo è di liberarsi del grasso corporeo in eccesso.
L’altro passaggio critico è rappresentato dunque dalla esigua forza di cui dispongono normalmente le persone che si apprestano a praticare la corsa per perdere peso.
Lo strumento risolutivo per questo tipo di problema è indubbiamente l’allenamento con i pesi, secondo i suggerimenti contenuti nel capitolo AUMENTO MASSA.
Non si deve commettere l’errore di pensare che l’attività con i pesi sia di sola pertinenza di individui giovani o dei soliti appassionati. Gli esercizi con i pesi sono primariamente indirizzati proprio a coloro che di forza non ne dispongono, o ne dispongono in scarsa quantità, e che quotidianamente devono confrontarsi proprio con problemi legati alla forza. E non mi riferisco allo spostamento di bilancieri da un quintale o al trasloco manuale di armadi di acciaio, ma più banalmente al trasporto della confezione da 6x1.5Lt di acqua minerale, al sollevare la bicicletta per superare un marciapiede, allo spostamento di un vaso di fiori, o allo spingere il carrello della spesa colmo di prodotti al supermercato. Tutte cose che incontriamo sul nostro cammino di ogni giorno e che inequivocabilmente ci mettono alla prova, e richiedono forza per essere padroneggiate. Punto.
Allora diamoci da fare con un sano allenamento di forza, per ottenere un guadagno reale di salute e benessere.