EPOC e metabolismo.

Cosa è il metabolismo

Il significato intimo di metabolismo è cambiamento. Si riferisce alla serie di reazioni chimico fisiche che sottopongono l'organismo ad una continua mutazione. Tali eventi di trasformazione sono largamente dipendenti dalla situazione energetica. Nel metabolismo riconosciamo tre componenti:

metabolismo
  • il catabolismo, che porta a degradare molecole complesse in molecole più semplici;
  • l’anabolismo, che realizza molecole complesse partendo da molecole più piccole;
  • il metabolismo basale.

Quest'ultimo va riferito al costo energetico che un organismo a riposo deve affrontare per mantenere le funzioni metaboliche vitali come: il respiro, la circolazione sanguigna, i processi digestivi, il funzionamento del sistema nervoso, l’attività ormonale, ecc.
Mediamente si attesta su un valore pari al 50% delle necessità energetiche complessive di un intero giorno.

Un curioso paradosso

A proposito di metabolismo, non è semplice argomentare che un atleta in attività da anni, e in piena forma, abbia, nella fase post esercizio, un metabolismo basale meno efficiente di chi si è avvicinato all’attività fisica da poco tempo. Eppure le cose stanno proprio così.
Uno sportivo abituale, anche professionista, naturalmente ha acquisito una grande abilità nel riprodurre il gesto atletico tipico della sua disciplina. Ma proprio questa capacità, determinata dalla costante ripetizione di una specifica serie di movimenti, non crea più quella “sorpresa”, a livello metabolico, che è invece fondamentale per incentivare una efficace risposta di adattamento da parte dell’organismo. La tensione che si crea verso una nuova compensazione, meglio ancora una "sovracompensazione", è la risposta del corpo allo stress subito con l'esercizio fisico.
E' questo che innesca l'innalzamento metabolico, fondamentale per soddisfare le nostre esigenze di riduzione della componente di grasso.
Verifiche condotte scientificamente sull’andamento metabolico post esercizio di alcuni atleti body builder, sottoposti alle intense sollecitazioni di allenamenti con pesi elevati, hanno mostrato che in questi sportivi il livello di EPOC non viene modificato. 

EPOC (excess post exercise oxygen consuption)

EPOC è un acronimo, e si riferisce al consumo di ossigeno in eccesso nella fase post esercizio. Misura l'aumentata necessità di ossigeno al termine dell’attività fisica.
Questa è una fase in cui si determina una specie di "debito di ossigeno" che porta il corpo ad innalzare la spesa energetica e il metabolismo nel suo complesso, per periodi anche di diverse ore dal termine dell’attività. La richiesta di ossigeno si mostra decisamente più elevata rispetto ai valori basali, evidenziando una certa proporzionalità quando messa in relazione all'intensità e al volume dell'attività fisica.
E' importante sottolineare che l’esercizio fisico a blando impatto non sembra attivare l’EPOC.
Quando invece ciò accade si attivano diversi processi fisiologici e metabolici di grande rilevanza:

epoc
  • aumento della temperatura corporea;
  • aumento dell'attivita cardiaca;
  • aumento della ossigenazione dei tessuti;
  • corsa al ripristino del volume dei fluidi corporei;
  • incremento dell’attività ormonale da parte di tiroxina (aumento dell'attività tiroidea), adrenalina e noradrenalina, cortisolo;
  • risintesi di nuovo ATP;
  • ossidazione dell'acido lattico con riconversione in sostanze riutilizzabili nel processo energetico;
  • avvio dei processi di lipolisi.

Innalzare il metabolismo grazie all'incremento di EPOC

Come visto nella prima parte di questo articolo, una sollecitazione meccanica che presenti valori più o meno costanti di volume e intensità, e che dunque non presenti una evoluzione in crescendo di tali parametri, non è in grado di scatenare una risposta di adattamento efficiente sotto il profilo metabolico, anche quando vengono impiegati forti carichi.
Ho preso come esempio sportivi che utilizzano pesi per i loro allenamenti, ma il ragionamento può essere applicato anche ad atleti che si impegnano in altri campi. Torno a sottolineare che questa valutazione non vuole togliere nulla al valore assoluto della prestazione che questi soggetti riescono ad esprimere, cerco solo di far comprendere come una delle leggi che governa i fenomeni chimico fisici all’interno del nostro organismo, la omeostasi, tende a uniformare i parametri e il dispendio di risorse, in un’ottica di ottimizzazione e risparmio.
E la nostra esigenza di incentivare il consumo di calorie, ed in particolare di ridurre i grassi accumulati, si scontra nettamente con questa naturale tendenza.
Ogni volta dunque che vorremo innalzare il nostro metabolismo dovremo mettere a punto nuovi strumenti di lavoro, nuove combinazioni di intensità e volume, per sorprendere ancora una volta l’organismo e costringerlo ad avviare un nuovo processo di adattamento. Solo la ciclica produzione di nuovi stimoli ci permette di raggiungere nuovi traguardi. A volte, per rimuovere un punto di stallo potrà anche essere necessario cedere una parte della prestazione guadagnata sino a quel momento, e fare un passo indietro. Il nuovo punto di partenza arretrato, con una prestazione poco sotto la nostra massimale, ci permetterà di ritrovare lo slancio e lo spazio necessari per superare l’empasse.
Spesso la vera difficoltà non è superare l’ostacolo, ma essere disposti a rinunciare a qualcosa, per qualche tempo, a fronte di un nuovo successo.