GANODERMA: 7 DIFFERENZE 

Tra successo e fallimento

Abbiamo dunque appurato che il fungo Ganoderma Lucidum incontra sempre più il favore di quelle persone che hanno a cuore la propria salute, e che se ne interessano in prima persona. Nella ricerca di prodotti che mettano insieme qualità e convenienza anche costoro possono tuttavia incorrere nel rischio di procurarsi sostanze di dubbia efficacia, anche se apparentemente certificate, e con etichette a norma.

differenze ganoderma

PRIMO. Il primo problema con il ganoderma è insito nella sua stessa natura, cioè quella di essere un fungo, e di avere come prerogativa genetica la capacità di assorbire le mille sostanze dell’ambiente in cui vive. Indubbiamente ne fa il suo punto di forza, portandolo ad un livello tale da permetterci di trovare in questo prodotto naturale oltre 400 principi nutrizionali differenti. Ma dobbiamo anche riflettere allo stesso tempo su ciò che l’ambiente potrebbe rilasciare al fungo, se le condizioni esterne non fossero attentamente salvaguardate, e MONITORATE.

Dunque è forte la necessità che SIA PROPRIO l’azienda produttrice che andiamo a scegliere che abbia al primo, primissimo posto, tale preoccupazione, e che si adoperi in tal senso per evitare ogni contaminazione. Esistono inoltre un centinaio di tipi di ganoderma, ma quelli che possono interessare a noi per gli specifici effetti sulla salute umana, sono decisamente meno, 5-6. Coscienza vuole che il nostro interlocutore di fiducia debba anche avere il preciso interesse a fornirci la QUALITA’ GIUSTA PER LE NOSTRE ESIGENZE, e non un generico, anche se ben confezionato, “ganoderma”.

 SECONDO. La seconda questione è il modo in cui il fungo viene coltivato. Se da un lato ci può sembrare ovvio che, avendo tante sostanze al suo interno, sia poi in grado di risolvere tante situazioni, dovremmo in realtà fare uno sforzo per capire che questo “mix” funziona SOLO GRAZIE ALL’EQUILIBRIO DI FONDO DI CIASCUN COMPONENTE CON TUTTI GLI ALTRI.

Basti sapere, ad esempio, che per ottenere tale risultato la temperatura in cui il Ganoderma si trova a vivere deve essere COSTANTEMENTE COMPRESA TRA 26 E 27 GRADI, che la soluzione acquosa con cui vengono irrorati i funghi DEVE AVERE UN Ph COMPRESO TRA 7 E 7,9, e che la base dalla quale poi il fungo potrà emergere e crescere, deve essere un supporto adatto al trasferimento dei nutrienti e al suo arricchimento, ma deve anche garantire sufficiente neutralità, senza effetti non previsti sulla vita del fungo. E la soluzione migliore è stata individuata nell’impiego di speciali sacche in tnt, all’interno delle quali la pula di riso costituisce l’humus sul quale il fungo potrà naturalmente progredire.

TERZO. La posizione dei funghi. Questi devono essere posti in ambienti controllati e in posizione aerea, sollevati da terra, con uno “spazio vitale” minimo assicurato tra un esemplare e l’altro, proprio a tutelare pienamente la salubrità di OGNI SINGOLO CAMPIONE.

QUARTO. Il rispetto dei periodi di maturazione. Decenni di sperimentazione e studi hanno dimostrato che i periodi di “leva”, per così dire, del fungo sono due: a 18 giorni e a 90 giorni. Questo perché il fungo, nei due momenti indicati, offre un contenuto di sostanze diverso, ma al SUO RISPETTIVO APICE, che può favorire ulteriormente determinate terapie. Ed è importante che il produttore si prenda impegno a non procrastinarne la raccolta, superando i termini sopra indicati. Molti produttori cedono invece alla lusinga del maggior guadagno, e disattendono tale regola, PER OTTENERE UN FUNGO PIU’ VOLUMINOSO E DI CONSEGUENZA MAGGIORE QUANTITA’ DI PRODOTTO FINITO. Diviene in tal caso evidente la manipolazione a scopo unicamente speculativo, a tutto discapito della qualità complessiva, e in definitiva anche degli effetti che possiamo aspettarci.

QUINTO. La modalità di “estrazione”. Anzitutto la parola “estrazione”, pur facendo capire a quale fase della produzione ci si riferisca, è un termine improprio, che lascerebbe pensare a procedure piuttosto invasive, CHE INVECE NON DEVONO ESSERE ASSOLUTAMENTE USATE. Infatti il procedimento per ricavare la polvere di ganoderma deve essere rispettoso e studiato su misura per questo prezioso prodotto, lasciandone inalterate le inimitabili caratteristiche. Proprio in questa fase tutto il lavoro svolto in precedenza può andare perduto se non si effettua l’operazione secondo una precisa metodica. Che consiste in passaggi diversi dove il fungo viene prima letteralmente affettato, ricavandone scaglie. Poi avviato a processi non aggressivi di ulteriore riduzione, ed infine ad una fase di “aspirazione” , che permette di isolare la parte più preziosa e ricca del corpo del fungo. Si tratta di un procedimento BREVETTATO, che impiega strumenti appositamente congegnati, ai quali si è arrivati dopo anni di sperimentazione.

SESTO. Il confezionamento. La estrema cura di ogni momento della lavorazione permette alla fine di confezionare il prodotto finito DIRETTAMENTE SUL POSTO DI PRODUZIONE E IMMEDIATAMENTE, salvaguardando in pieno ogni caratteristica del Ganoderma. Ogni ulteriore trasferimento sottrarrebbe freschezza e forza ai principi attivi. Se poi la medesima azienda produttrice, è in grado di occuparsi anche della fase distributiva, abbiamo la certezza che ogni cautela spesa fino a quel momento, permetterà al cliente finale di fruire di un prodotto eccellente e garantito SOTTO OGNI PROFILO. Un’azienda come questa rappresenta l’ideale di una manifattura di pregio, ed esiste veramente: si tratta della DXN. DXN, nel rigore e affidabilità che contraddistinguono ogni singolo barattolo della sua produzione, ha conseguito anche numerosi riconoscimenti e certificazioni, a livello nazionale ed internazionale, sia per ciò che riguarda la tutela ambientale e il rispetto nella gestione dei sottoprodotti e rifiuti di lavorazione, che per la qualità assoluta del processo di produzione. Basti sapere che ogni scarto del processo viene nuovamente reimpiegato nella filiera, ottimizzando la resa produttiva, evitando la dismissione di materiale oggetto di smaltimento problematico, e promuovendo appieno l’idea di ricircolo eco compatibile. Ogni sottoprodotto trova una collocazione precisa e diventa la materia prima di ulteriori lavorazioni, i cui prodotti finiti diventano altre perle della collana di realizzazioni che troviamo nella ricca gamma DXN.

SETTIMO. Infine una nota sulla la posizione geografica in cui la DXN si trova, che stabilisce insieme la premessa e l’esito di una filosofia vincente: la fascia tropicale, dove si trova la Malesia, sede dell’azienda DXN. Un’area evidentemente “centrale” del pianeta, che può forse aiutarci a comprendere fino in fondo perché il Ganoderma DXN è così intriso di…EQUILIBRIO. Ora, se hai deciso di interessarti più da vicino al Ganoderma, e vuoi dirigere la tua attenzione sulle proprietà di questo fungo, puoi anche serenamente lasciarti conquistare dalle parole di chi lo sta integrando nel proprio piano alimentare e porta la propria testimonianza a riguardo. Acquisirai la consapevolezza che a monte, lo stesso dr. Lim Siow Jin, visionario fondatore della DXN, ha certamente lavorato a fondo e con successo perché anche tu possa ritrovare il tuo equilibrio. Per altre info contattami qui, oppure al 327 7343859.

 

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