L’UOVO |
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LA MIGLIORE E PIU’ CONVENIENTE FONTE PROTEICA |
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Con tutta la disinformazione galoppante di questi anni molte persone si sono convinte che un alimento come l’uovo sia da consumare con grande attenzione e limitatamente a 1, max2, a settimana. Il motivo di tanto scrupolo è che con un uso eccessivo salirebbe a dismisura il colesterolo, e con esso il rischio di malattie cardiovascolari. Con un minimo di ricerca e obiettività si possono invece scoprire informazioni decisamente diverse. | |
Primo. Il colesterolo NON e’ una sostanza dannosa per l’organismo ed anzi viene utilizzato per molte finalità determinanti per il nostro stato di salute. Le più importanti sono: - è la base per la formazione di ormoni come testosterone ed estrogeni - permette di ottenere la vit.D, fondamentale per fissare il calcio nelle ossa - è impiegato per costituire la bile, essenziale nel processo di digestione e assimilazione dei grassi - interviene a vari livelli in ambito cellulare, per stabilizzarne la struttura e per alimentarla. Secondo. Di tutto il colesterolo circolante nel corpo, una percentuale elevatissima, tra il 70 e 80 percento e anche più, è prodotta direttamente dallo stesso organismo, tramite il fegato. Qualora si introducessero alimenti con una presenza significativa di colesterolo nella loro composizione, il corpo non farebbe altro che ridurre la propria produzione interna. E’ significativo che, se anche riduciamo a zero l’apporto di colesterolo esterno, eliminando completamente alimenti che lo contengono, il corpo provvede in modo del tutto autonomo a realizzarlo. Non solo. Se il valore che ci ritroviamo a seguito di analisi dovesse essere ritenuto troppo alto, questo non potrebbe essere modificato rimuovendo gli alimenti ricchi di colesterolo, in quanto altri fattori, del tutto indipendenti, concorrerebbero a promuoverne la formazione endogena. Dunque una riduzione del colesterolo a mezzo terapia farmacologica sarebbe una forzatura non in grado di correggere a monte ciò che nell’organismo accade e che ne origina la sovrapproduzione. Tra questi fattori sicuramente il più determinante è lo stress, in tutte le sue forme (emotivo, ambientale, psicologico). Quindi sarebbe quella l’area in cui intervenire, a monte, e non sul colesterolo, che ne è un sintomo, a valle. Terzo. Il valore biologico delle uova è prossimo a 100. Ciò significa che da un punto di vista metabolico e di assorbimento di tale alimento nel corpo, si ottiene una resa elevatissima data la grande assimibilità delle proteine in esso contenute. E mi riferisco sia alla parte chiara dell’uovo che al tuorlo. In effetti ciascuna di queste parti completa l’altra e fornisce aminoacidi essenziali per completare il quadro proteico. Quarto. Si fa distinzione tra colesterolo “buono” HDL, e colesterolo “cattivo” LDL, senza minimamente ricordare che entrambe hanno grande importanza per la nostra salute. Il tipo LDL svolge importante ruolo proprio nel permettere il trasferimento del colesterolo alle cellule che ne abbisognano. E’ la proporzione tra il colesterolo totale e la componente HDL, che può preannunciare effetti negativi ed in particolare quando il rapporto inizia ad allontanarsi da 5 a 1. Sotto questo valore naturalmente il rischio di complicazioni cardiovascolari va sensibilmente riducendosi. Per chiarezza aggiungo che il colesterolo totale si ricava sommando le componenti HDL + LDL +VLDL. Quinto. In questo periodo di difficoltà economica diffusa, poter contare su una fonte alimentare di qualità e a buon mercato è tutt’altro che da sottovalutare. La falsa alternativa costituita da proteine di origine vegetale, come lo sono legumi e cereali, non soddisfa sotto il profilo aminoacidico, e nemmeno sotto il capitolo spesa. Facendo un po’ di conti, infatti, ci si rende conto che per approvvigionarsi di un discreto quantitativo di proteine di alto valore biologico come quello ricavato dalle uova, si devono integrare le corrispondenti quantità di proteine di origine vegetale con costosissimi integratori di peptidi e aminoacidi, pena la scarsissima rilevanza sotto il profilo plastico-anabolico-ricostruttivo. Quindi, di fatto, poiché non ci sono preparazione e cultura adeguate a risolvere tale deficit, il proprio regime alimentare va incontro ad una nuova emergenza, e le persone si ritrovano inconsapevolmente ad impoverire per quantità e qualità il proprio approvvigionamento alimentare. Ricordiamo adesso che giorno dopo giorno, ora dopo ora, sono centinaia di migliaia le cellule nel corpo che cercano proteine per rinnovarsi e completare le loro funzioni. Senza materia prima esse saranno semplicemente costrette ad un invecchiamento precoce e ad una perdita di efficienza, esponendo l’intero organismo a pericolosi cedimenti strutturali e di difesa immunitaria. |