Soia e salute: gli alimenti derivati dalla soia fanno bene?

La soia come alimento per la salute.

La soia, presente in molti alimenti sia come olio estratto che come componente proteica, ha recentemente raggiunto una altissima diffusione tra i consumatori. Si è presentata sul mercato occidentale nei primi anni '90, quando in realtà le popolazioni asiatiche ne facevano uso già da secoli. Nonostante questo elevato ritardo la produzione, e il consumo presso i nuovi mercati, sono strepitosamente saliti in poco più di un ventennio, con valori molto aldisopra di quelli riscontrabili presso i popoli dell'est. La facilità con cui questo alimento è riuscito a conquistare i favori del pubblico in relativamente poco tempo si spiega con l'abilità che le varie aziende alimentari e farmaceutiche hanno dimostrato nel promuovere questa sostanza come una efficace alternativa salutistica. Ponendola in antitesi ad altri alimenti artamente indicati come eccessivamente grassi e pericolosamente saturi di colesterolo cattivo, è stata proposta come l'unica vera scelta alimentare per una salute di lungo periodo, e come un insostituibile presidio pseudofarmaceutico, di origine naturale e non di sintesi.
Tuttavia le cose stanno in modo diverso. Anzitutto il nuovo business, come prevedibile, ha indotto le solite potenti multinazionali a sottrarre una gran quantità di terreni ad altre colture nonchè a promuovere disinvolte azioni di disboscamento, con penosi riverberi sulla salute di tutti (facile il collegamento con l'impoverimento di ozono della stratosfera). Per giunta i prodotti più largamente diffusi di derivazione dalla soia, come oli e proteine, sono tutt'altro che salutari.
I processi per ricavare olio dalla soia prevedono un elevato livello di raffinazione, con lo spiacevole risultato di trovare nella composizione di questo olio una gran quantità di acidi grassi idrogenati, con una alto valore di ossidabilità e decisamente pericolosi per la salute.
L'estrazione delle proteine è ugualmente laboriosa e la complicazione dei passaggi nel processo di produzione impoverisce radicalmente il valore biologico di tali sostanze (già basso naturalmente). Tuttavia la solita mistificazione messa in atto dalle grandi aziende, complici gli enti istituzionali che ne ricavano comunque benefici, ci porta invece a credere che tali alimenti siano ottimali per ostacolare l'instaurarsi di malattie cardiache e del metabolismo.
La stessa prestigiosa FDA americana ne suggerisce caldamente il consumo, per almeno 25 gr al giorno. E nel grande circo delle invenzioni parasalutistiche non poteva mancare la pretesa salubrità della soia transgenica, concepita in realtà per aumentare sostanziosamente la redditività di ogni singolo ettaro di terra, grazie ad un prodotto di maggiore volume, di più rapida crescita, e di migliore resistenza agli attacchi dei parassiti.
Non è necessario aggiungere valutazioni sulla pericolosità di un alimento la cui pretesa origine naturale è completamente stravolta, e la cui successiva lavorazione aggiunge solo ulteriori elementi di instabilità per la salute umana. Negli Stati Uniti, è un caso estremo ma ci dà la misura di ciò che può accadere anche in mercati diversi, circa il 90% di tutta la soia utilizzata è geneticamente modificata (OGM). Una recente valutazione statistica ha permesso di comprendere che tra il 2000 e il 2007 sono stati introdotti più di 2700 nuovi alimenti a base di soia. La FDA americana naturalmente continua a promuovere il consumo di tale sostanza e la grande fiducia di cui gode presso uno dei mercati più grandi al mondo (gli USA) spiega facilmente il grande e continuo successo nelle vendite di questo prodotto. Identica sorte, con medesime motivazioni, stiamo riscontrando anche nel nostro (per il momento) più modesto mercato europeo.
Analizziamo ora più da vicino alcuni fatti che riguardano la soia.

  • La soia, che è un legume, contiene per sua natura degli anti-nutrienti che ostacolano la capacità degli enzimi digestivi di svolgere efficacemente la loro azione;
  • al suo interno troviamo alcune sostanze (come l'acido fitico), che impediscono un corretto assorbimento di alcuni importanti minerali come zinco, magnesio e calcio;
  • la soia è ricca di isoflavoni, che sono riconducibili ai fitoestrogeni. Si tratta di composti vegetali ai quali taluni riconoscono una forte somiglianza con gli estrogeni umani. Questa caratteristica ne spiegherebbe la negativa influenza sulle funzioni endocrine. L'organismo, infatti, provvederebbe a ridurre la propria produzione endogena, confondendo tali sostanze come ormoni, e inducendo nel corpo una situazione che favorisce l'insorgenza di alcune forme tumorali, nonchè l'infertilità;
  • alcuni studi confermano la capacità della soia, in particolare su alcuni individui predisposti, di bloccare la sintesi degli ormoni tiroidei. Si tratta di sostanze che rientrano nella definizione di goitrogens. Questi composti sarebbero in grado di impedire la corretta funzionalità tiroidea, interferendo nella disponibilità di iodio, che è fondamentale per la produzione endogena di ormoni tiroidei. E' quantomeno lecito sospettarne la nocività specie nel caso in cui i problemi alla tiroide siano già noti.

Per le considerazioni sopra esposte mi sono riferito alla soia nella sua forma naturale, non contaminata da processi di trasformazione.
Cosa possiamo aspettarci dalla soia modificata geneticamente?
Intanto direi di imparare a riconoscerne la provenienza. In genere i prodotti come gli hamburgher e altri tipi di carne ricavati dalla soia, il formaggio e il latte di soia, e i prodotti che contengono come ingrediente olio di soia e proteine ricavate dalla soia, come le barrette proteiche, nascondono numerosi passaggi produttivi e la forte possibilità di impiego di soia transgenica.
Si deve comunque precisare che la soia, se sottoposta ai soli processi di fermentazione, riduce fortemente gli aspetti negativi di antinutriente sopra elencati. I prodotti ricavati tramite questo procedimento sono relativamente poco diffusi presso i consumatori europei, ma ne faccio elenco:

  • Tempeh - fermentati, presenti nella torta di soia;
  • Miso - fermentati, salati, pasta di soia solitamente utilizzata per le minestre;
  • Natto - di soia fermentata, spesso consumato con il riso;
  • salsa di soia - di soia fermentata e in forma liquida, utilizzata come condimento in molti piatti asiatici