MAL DI TESTA IRRIDUCIBILE 

Ha una soluzione

Il mal di testa è sicuramente una delle patologie più diffuse e invalidanti dalle quali ci auguriamo di non essere mai colpiti. Quel fastidio che non concede tregua è tuttavia esperienza comune per molte persone, costrette ad affrontare la loro giornata di lavoro, familiare, o di svago, in condizioni difficili e frustranti

mal di testa

 Per tutti questi soggetti può diventare una routine necessaria assumere farmaci in grado di spegnere l’urlo di quei neuroni. E certamente in tal modo riusciranno a superare con un disagio accettabile i loro impegni quotidiani, ma resta il punto cruciale: PERCHE’ QUESTA SOFFERENZA SEMBRA NON TERMINARE MAI, E CHE COSA LA SCATENA?

Come sempre, quando qualcosa nel nostro corpo non funziona, non dovremmo sempre e solo pensare a rimuovere il dolore, MA CERCARE DI COMPRENDERNE IL MOTIVO. Il malessere è un segnale, a volte molto forte, che l’organismo ci invia nel tentativo di comunicare a noi quali sono le parti, gli organi, che necessitano di più attenzione, di più ascolto. Se concentriamo la nostra attenzione solo sul “grido” e su quanto possa essere fastidioso, cercando solo di soffocarlo, non capiremo mai cosa in quel grido ci viene detto.

Ed è proprio lì che si NASCONDE LA SOLUZIONE AL NOSTRO MALESSERE. Nel nostro specifico caso, il mal di testa si configura al 90 percento dei casi come cefalea tensiva o emicrania. Entrambe queste condizioni sono perfettamente ricollegabili ad un certo tipo di alimentazione.

La cefalea tensiva dipende dall’equilibrio che si instaura tra i vari neurotrasmettitori, serotonina, noradrenalina, dopamina, ai quali spettano ruoli anche antagonisti tra loro, ma che trovano una suprema forza di integrazione tra loro quando la loro genesi rispetta tempi e modalità fisiologiche. Tale equilibrio si rompe quando sono introdotti nella nostra dieta abituale grandi quantità di zuccheri, che ritroviamo abbondanti nella pasta , nel pane, nei derivati dei cereali, ecc. Questi cibi hanno il potere di alterare la normale risposta insulinica, e con essa anche la produzione di serotonina, alla quale si attribuisce quello stato di benessere e leggera euforia che sperimentiamo dopo avere consumato ad esempio un ricco piatto di pasta. L’impennata insulinica che ne fa seguito ha tuttavia un risvolto meno positivo, in quanto promuove l’intervento dell’ormone cortisolo, che provvede a rialzare il livello di zuccheri dopo che l’insulina li aveva abbassati. Il cortisolo agisce anche per favorire la produzione di dopamina e noradrenalina, neurotrasmettitori con azione opposta a quella della serotonina. E’ grazie a questi che aumenta la percezione del dolore, il senso di vigilanza, e si acuiscono anche eventuali stati infiammatori, tipicamente quelli dei muscoli del collo, sempre interessati quando si presentano ricorrenti mail di testa.

L’emicrania invece si spiega con l’azione della #istamina, che trova uno specifico recettore (H1) nel cervello, in grado di dilatare le pareti dei vasi sanguigni. Ecco perché l’assunzione di un caffè, che è vasocostrittore, porta ad un alleggerimento del fenomeno in questi casi.

Quando, in ogni caso, si verifica tale dilatazione, si ha anche un parziale cedimento della #barrieraematoencefalica, che permette il passaggio nei canali cerebrali di citochine pro infiammatorie e di radicali liberi. Lo stato infiammatorio che ne deriva è certamente un elemento importantissimo per capire fino in fondo perché si instaura una emicrania. Questo stato di malessere persistente deve essere preso in seria considerazione, poiché l’infiammazione ricorrente a cui si accompagna apre la strada a malattie degenerative dei tessuti cerebrali ben più gravi.

L’abbondante presenza di glucosio nel sangue genera una “forzatura” nell’impiego di energia da parte delle cellule nel cervello. Uno specifico recettore, GLUT3, apre infatti la via per l’ingresso del glucosio nelle cellule, molto al di sopra delle necessità reali. Le scorie acide di sottoprodotto che ne scaturiscono intossicano rapidamente la cellula che non riesce facilmente a svuotarsi. Infatti la barriera ematoencefalica che abbiamo visto poc’anzi crea ostacolo (in uscita) alla emissione di tali residui. Il fenomeno è ben noto a chi studia per ore, o a chi svolge professioni particolarmente impegnative sotto il profilo concettuale: il gran lavoro compiuto dalle cellule del cervello produce una gran quantità di scorie acide non possibili da smaltire in tempi rapidi, e si innesca il mal di testa.

Per chi desidera avviarsi ad una soluzione del problema, il suggerimento non può che essere di rivedere profondamente il proprio regime alimentare in ottica di ottimizzazione dei macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) , dai quali dipende SOSTANZIALMENTE l’esito di una buona o cattiva salute.

Aggiungo che notoriamente il passaggio ad una dieta rivista radicalmente comporta un periodo di adattamento che non tutti riescono a tollerare con facilità, nonostante a volte sia impellente fare scelte decisive. In aiuto di tutti questi soggetti esiste un rimedio alimentare (fungo ganoderma) conosciuto da 4000 anni, e che è stato oggetto di studi negli ultimi 30 anni, e al cui interno ritroviamo sostanze alcaloidi coinvolte nella stabilizzazione dell’umore, di adenosina e guanosina che agiscono come miorilassanti (i muscoli si distendono), e che hanno anche effetto sedativo naturale sul Sistema Nervoso Centrale.

L’adenosina in particolare ha effetti determinanti sulla qualità del sonno, permettendo di raggiungere compiutamente le ultime fasi del sonno (REM) in cui il cervello ha piena possibilità di RIPULIRISI E RIGENERARSI, smaltendo integralmente quelle tossine di cui non poteva liberarsi nella fase diurna. Anche l’endorfina rientra tra le molecole la cui produzione è promossa dal ganoderma, e mostra i suoi positivi effetti nell’indurre un confortevole status di benessere e piacere di sentirsi bene e “positivi” , che normalmente solo un certo tipo di attività fisica, mediamente intensa e protratta per almeno 30 minuti, è in grado di ottenere. Il ganoderma ha mostrato inoltre la potenzialità di NORMALIZZARE LA PRODUZIONE DEI NEUROTRASMETTITORI, il cui squilibrio abbiamo visto essere la causa scatenante del mal di testa. Nota Importante.

Per coloro che decidono di sperimentare la terapia naturale a base di fungo ganoderma, è necessario sapere che i procedimenti con i quali vengono ricavate le polveri dal fungo sono DETERMINANTI nel mantenere (o perdere) i principi attivi di cui sopra. Quindi i procedimenti estrattivi che impiegano solventi chimici utili a massimizzare la resa del prodotto di partenza, ANNIENTANO la biodisponibilità delle sostanze contenute, e diventano altresì un PERICOLO PER LA SALUTE, in quanto i residui di lavorazione rimangono “intrappolati” nella struttura chimico fisica del fungo. Ho valutato con attenzione le varie proposte e le relative specifiche di produzione di varie aziende presenti sul mercato del ganoderma, ed ho verificato che l’unica a fare della TOTALE GENUINITA’ del prodotto finale un preciso obiettivo aziendale è la DXN. Non a caso il nome DXN esprime nella lingua madre (il cinese) , i concetti di AFFIDABILITA’, ONESTA’, VIRTU’. Se intendi dunque apprezzare fino in fondo gli effetti che può generare su di te, sui tuoi disturbi, sulla tua salute complessiva un prodotto naturale e di storia millenaria come il Ganoderma Lucidum, contattami qui oppure al 327 7343859.

 

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