INTESTINO

Una barriera alle malattie

Se esiste qualcosa di determinante per la nostra salute complessiva, quel qualcosa è certamente il nostro intestino. Metterlo al riparo da infiammazioni è la via maestra per prolungare la vita e godersela al meglio. Un passo deciso in quella direzione è senza dubbio la scelta dei cibi, che non dovranno in alcun modo provocarne la suscettibilità.

barriera intestinale

 L'infiammazione dell’intestino, specie quando diventa cronica, è causa di gravi malattie (morbo di Crohn, colite ulcerosa). La maggior parte della gente pensa che il nostro intestino abbia il solo compito di digerire il cibo, ma la sua attività è decisamente più complessa.

Svolge infatti un ruolo determinante nella protezione dell’intero organismo, e porta in se il 70 percento delle risorse di tutto il sistema immunitario. Grazie all’intestino i nutrienti filtrano nel torrente sanguigno e di conseguenza a tutto il corpo, per raggiungere i vari distretti e sistemi. Se l'efficienza di questo importante organo viene compromessa è facile comprendere come si sia fortemente esposti al rischio di malattie. Questo danneggiamento viene proprio causato dalla ingestione di cibi inadatti, tra questi anche quelli definiti "spazzatura", i quali generano una infiammazione progressiva delle pareti, e una conseguente maggiore permeabilità delle stesse a ogni genere di sostanza. In questa situazione accade che anche sostanze normalmente utili al corpo, come ad esempio le proteine, certamente non nocive, vengano scambiate per “invasori” e ritenute da contrastare.

Non essendo sufficientemente elaborate nell’intestino, le proteine si trovano ad attraversare le sue pareti con dimensioni anomale, superiori allo standard del nuovo ambiente di destinazione, e per questo motivo vengono attaccate dal sistema immunitario che le vede come una minaccia. Ciò che accade è sorprendente, i meccanismi di difesa vengono attivati nell’organismo per la propria salvaguardia, ma in un’ottica del tutto sbagliata. Come nel caso del “fuoco amico” vengono ripetutamente bersagliate cellule incolpevoli. Nel caos generato dalla infiammazione iniziale queste cellule vengono viste come nemiche e si prepara in tal modo il terreno per lo sviluppo delle cosiddette “malattie autoimmuni”.

Il corpo in definitiva attacca se stesso per proteggere se stesso.

Una ricerca recente tende a riclassificare molti disturbi, come il diabete, a malattie autoimmuni. A queste sono anche associati il sovrappeso, la depressione, le malattie della pelle, ecc. E allora come si può evitare l’infiammazione intestinale? Come suggerito all’inizio è già ottima prassi evitare il consumo di alimenti noti come “spazzatura”, pur dovendo precisare che la reazione di soggetti diversi al medesimo alimento non è sempre la stessa. Intanto possiamo tenerci un po’ più attenti e svegli, allenandoci a "sentire" ciò che ci accade dopo aver consumato un pasto.

Segnali di inadeguatezza per il nostro sistema digerente rispetto al cibo che abbiamo da poco introdotto arrivano sempre ed è il caso di imparare a coglierli.

Tra questi certamente annoveriamo gonfiori addominali, alitosi, flatulenza, stipsi, disturbi al fegato, sonnolenza. Altra misura preventiva utile è quella di evitare un eccessivo consumo di prodotti glutinati. Non è detto che rappresentino per noi una vera causa di infiammazione intestinale, ma certo vale la pena testare la nostra situazione sospendendone l’assunzione per un periodo di 20-30 gg, al termine del quale sarà senz’altro più facile esprimere un giudizio.

Se nessuna variazione è intervenuta potremo facilmente tornare a reintegrare quei cibi nella nostra dieta abituale. Anche i latticini e i loro derivati possono rappresentare un problema. In particolare lo potrebbe essere la caseina in essi contenuta. Facile anche in questo caso suggerire un periodo di sospensione e prova.

Questi test sono davvero un passo importante per comprendere bene la propria situazione, poiché è relativamente facile abituarsi a non essere in perfetta forma, e a tollerare un certo fastidio. Semplicemente lo si integra nel nostro stile di vita e lo si accetta. Il passo successivo è quello di eliminare zucchero, alcol e caffeina.

Per quanto riguarda lo zucchero è certamente più arduo (lo si trova ovunque), ma per alcol e caffeina non abbiamo scusanti, la scelta è di nostra assoluta pertinenza e si collega direttamente al nostro reale desiderio di stare meglio.