QUALE ENERGIA PER NOI

Grassi o zuccheri?

Questione di importanza vitale, e non sto scherzando. La scelta tra i due sistemi comporta una importante e DECISIVA svolta sul proprio stato di salute. Abbiamo sempre appreso che l’energia necessaria al nostro organismo per l’espletamento delle migliaia di funzioni di cui è capace dovesse essere ricavata attraverso gli zuccheri.

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 E con zuccheri intendiamo la grande famiglia degli idrati di carbonio (comunemente detti carboidrati), in cui rientrano tanti tipi di alimento, dallo zucchero bianco, alla pasta, ai derivati dei cereali, alle patate, a gran parte dei legumi, alla frutta, ecc.

Anche un certo tipo di pubblicità istituzionale di non molto tempo fa ci induceva a credere che senza zuccheri la nostra vita sarebbe stata spenta e priva di entusiasmo.

Oggi tuttavia, da più parti si levano voci che muovono forti critiche alla presenza di tanti zuccheri nella nostra dieta abituale, e che questi abbiano una seria responsabilità nel cagionare problemi di salute rilevanti.

Quindi ora esprimo con voi la mia opinione analizzando più da vicino quale è il tipo di metabolismo energetico più adatto a noi, se quello glucidico (a base di zuccheri), o quello lipidico (a base di grassi).

Osserviamo subito che una verità parziale, come quella degli zuccheri che sarebbero protagonisti assoluti nella formazione della energia, ci è stata venduta come assoluta ed E’ UN FALSO IDEOLOGICO CLAMOROSO.

Le cose che andrò a scrivere sono facilmente riscontrabili da chiunque, vi basterà leggere qualche testo di biologia di base per confortarvi della bontà di quanto asserito. La prima questione da chiarire è che l’energia viene ottenuta nel corpo attraverso vari passaggi in cui la presenza di ossigeno è CRUCIALE.

Nel senso che l’ossigeno può essere PRESENTE O ASSENTE, e da questo dipenderà esito e conseguenze dei processi di trasformazione energetica.

Dunque, le modalità per produrre energia all’interno delle cellule sono due:

- #glicolisi, processo nel quale vengono utilizzati zuccheri in ASSENZA di ossigeno

- #ciclodikrebs, processo nel quale vengono utilizzati zuccheri, grassi, aminoacidi/ proteine, in PRESENZA di ossigeno

Se ammettiamo che la natura ha fatto le cose per bene, accettiamo anche l’idea che entrambe i processi abbiano motivo di esistere e che a ciascuno competano ambiti specifici in cui attivarsi.

E’ UNA QUESTIONE DIRIMENTE, POICHE’ E’ QUI CHE LE NOSTRE SCELTE ALIMENTARI POSSONO ORIENTARE IL DESTINO DELLA NOSTRA SALUTE. Vediamo dunque da vicino i due processi.

GLICOLISI. Come detto, avviene in assenza di ossigeno, e la produzione della vera e propria molecola di energia, detta #ATP, è rapidissima, tutto avviene in tempi molto stretti, ma con una scarsa efficienza, poiché 1 molecola di glucosio (lo zucchero di partenza) permette di ricavare 2 molecole di ATP, più altre 2 di #piruvato (che necessita di altre trasformazioni per essere utilizzato).

Quindi l’aspetto determinante di questa modalità energetica è LA VELOCITA’.

CICLO DI KREBS. In questo caso è essenziale la presenza di ossigeno, e la materia prima è una molecola, chiamata #acetilcoa, la quale viene ottenuta per trasformazione di altre molecole di partenza, come zuccheri, grassi, aminoacidi/proteine.

Quello che caratterizza il Ciclo di Krebs è la ELEVATISSIMA EFFICIENZA, visto che 1 molecola di glucosio permette di ottenere fino a 34 molecole di ATP.

Per contro la sua velocità non è paragonabile a quella della glicolisi, con la quale mantiene un rapporto di 1 a 5. Cioè con il tempo necessario al Ciclo di Krebs per fabbricare 1 molecola di ATP, la glicolisi ne produce 5.

Queste prime distinzioni ci portano a pensare che con tutta probabilità esistono ALCUNE classi di cellule che necessitano di una forma di approvvigionamento energetico RAPIDO (glicolisi), mentre ALTRE necessitano di un sistema energetico EFFICIENTE, come il Ciclo di Krebs.

E in effetti queste classi di cellule con esigenze diverse esistono.

Le cellule neuronali del cervello e gli eritrociti (globuli rossi) UTILIZZANO LA GLICOLISI.

 MENTRE TUTTE LE ALTRE UTILIZZANO IL CICLO DI KREBS, anche se una eccezione è presente, ed è costituita dalle fibrocellule muscolari a striatura bianca (il tipo cosiddetto esplosivo).

La conseguenza numero uno è che, sapendo quali cellule cercano essenzialmente glucosio, abbiamo la possibilità di sapere REALMENTE di quanto zucchero (glucosio) necessita complessivamente il nostro corpo per la funzionalità di tali cellule.

E tale valore è stato quantificato in circa 5gr/ora.

Significa che nelle 24 ore la quantità di zuccheri di cui abbiamo bisogno è prossima a 120 gr.

Ma sapete quanti ne introduciamo normalmente? 300/400 gr, e anche oltre.

In un bilancio metabolico che concede poche sbavature, un surplus di questo tipo non può che avere conseguenze gravi sul nostro stato di salute, ed è purtroppo ciò che accade a grandissima parte della popolazione (siamo nell’ordine di percentuali del 80/90 %), specie se consideriamo i soggetti oltre i 40 anni. Ma attualmente si assiste alla tendenza ad abbassare drasticamente questa soglia di età, con il coinvolgimento di giovani e di adolescenti.

QUALI PROBLEMI CAUSANO GLI ECCESSI DI ZUCCHERI?

Le cellule che impiegano la glicolisi non hanno possibilità di utilizzare il sottoprodotto piruvato visto sopra, il quale, fermentando, diventa lattato (acido lattico), che a sua volta crea, ad esempio, quella fastidiosa sensazione di bruciore nei muscoli che sono stati fortemente stimolati.

L’acido lattico viene quindi riversato nel sangue e captato a livello del fegato, dove viene nuovamente trasformato in glucosio. A questo punto torna nuovamente in circolo per raggiungere i muscoli dove, se non vi è richiesta immediata di energia, viene immagazzinato prima come glicogeno muscolare ed epatico, poi DIVENTA GRASSO CHE SI AGGIUNGE ALLE CELLULE DI GRASSO PREESISTENTI.

Il fatto importante è che la possibilità di diventare glicogeno muscolare o epatico è piuttosto limitata (max 300/400 gr in tutto il corpo), e quindi, date le dosi massicce di zuccheri che introduciamo quotidianamente con l’abituale alimentazione, E’ ELEVATISSIMA LA POSSIBILITA’ DI INCAMERARLO SOTTO FORMA DI GRASSO.

Ed è proprio ciò che accade sotto i nostri occhi, basta rivolgere uno sguardo più attento alle persone che incrociamo tutti i giorni, per accorgersi che ragazzi, adulti, a anche bambini, sono in molti casi sovrappeso, e taluni sono addirittura obesi.

Il problema ancora più grande è che l’eccesso di lattato nel sangue, che si forma a seguito dell’elevato consumo di zuccheri, potrebbe non trovare (e di fatto non trova) una modalità di riconversione a livello epatico, semplicemente a causa della saturazione di questa via (gli spazi per accogliere i 300/400 grammi massimi previsti vengono presto riempiti).

L’acido lattico diviene allora una vera e propria scoria acida alla quale l’organismo dovrà porre rimedio tramite l’EFFETTO TAMPONE, per attuare il quale SOTTRAE CALCIO ALLE STRUTTURE OSSEE.

E’ infatti condizione essenziale alla vita che il Ph sanguigno sia stabile e molto prossimo ad un valore di 7.38, pena il verificarsi di condizioni mortali per l’essere umano.

Nel caso del Ciclo di Krebs, si deve invece annotare che non vi sono sottoprodotti problematici dal punto di vista dello smaltimento, poiché negli ultimi passaggi si ricavano SEMPLICEMENTE ACQUA E ANIDRIDE CARBONICA.

Abbiamo visto inoltre che, a parte le neuronali e i globuli rossi, TUTTE LE ALTRE CLASSI DI CELLULE POSSONO UTILIZZARE IL CICLO DI KREBS PER OTTENERE ENERGIA.

Il che significa che restano a disposizione come materia prima i grassi e gli aminoacidi/proteine.

E sono proprio i grassi ad interessarci, perché grazie a questi possiamo disporre di una riserva energetica virtualmente senza limiti, senza problematiche di gestione dei sottoprodotti, e possiamo contestualmente ottenere ANCHE UN ABBASSAMENTO NOTEVOLE DELLA PERCENTUALE DI GRASSO CORPOREO ACCUMULATO.

In conclusione si può affermare che il consumo elevato di carboidrati non si giustifica con la motivazione energetica, ma muove unicamente da una errata interpretazione dei processi metabolici, il cui esito CONTRASTA NETTAMENTE CON UN PROFILO OTTIMALE DI SALUTE PER CHIUNQUE.

La progressione netta che si è registrata in questi anni nel numero di ammalati di #diabete (ne parlo qui www.studiopersonaltrainer.it/diabete.htm) e la pari proliferazione di soggetti interessati dalla iperglicemia NON LASCIA DUBBI AL RIGUARDO.

L’evidenza del fenomeno necessitava forse di una spiegazione, ma NON POTEVA PASSARE INOSSERVATO E SOTTOVALUTATO DAGLI ADDETTI AI LAVORI, CLASSE MEDICA IN PRIMIS.

 

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