ENERGIA

Inarrestabile

Hai sempre saputo che per avere energia, per affrontare con vigore i tuoi impegni di sport, professione, insomma attività fisica in generale, dovevi fare una buona scorta di carboidrati, zuccheri. 

energia inarrestabile

E quindi giù pasta, farinacei, riso, patate, frutta come le banane, bevande energetiche, sempre nella convinzione che tutto questo ti avrebbe caricato, e ricaricato, in modo adeguato e vincente. Sotto il segno della efficienza e della durata, soprattutto. E’ davvero così? Non sembra proprio.

Una realtà decisamente diversa, le cui origini possiamo far risalire già a una ventina di anni fa, sta interessando più da vicino chi si muove nell’ambiente dello sport professionale, demolendo pian piano tutto il castello di convinzioni e leggende che riguardavano questo tema. Di riflesso anche l’uomo comune, che va a praticare un po’ di sport nel week end o quando trova un ritaglio di tempo, meno interessato a misurare la prestazione, sta avvertendo un deciso cambio di passo, e soprattutto di direzione, quando legge qualche articolo su riviste specializzate. Quanti sono gli atleti amatoriali, o anche i semplici appassionati, che vorrebbero ottenere di più dal proprio corpo in quanto a resistenza, senza però doversi dedicare selettivamente alle scelte alimentari, o all’aiuto di specifici integratori? Moltissimi.  E per tutti questi potrebbe già essere un motivo sufficiente.  Ma ancora più forte potrebbe essere la spinta verso un corpo più sano e longevo, che indirizzerebbe non solo quella schiera di appassionati, ma anche molti altri soggetti mossi da un puro interesse per la propria salute, a cambiare il proprio atteggiamento alimentare.

La nuova via, in realtà nota da tempo ma in questo momento storico più apprezzata e studiata, prevede un graduale passaggio dalla produzione energetica a base glucidica, a quella a base lipidica. Gli effetti ottenibili, una volta completata la transizione, sono notevoli e riguardano ovviamente, ma non solo, la prolungata resistenza aerobica, la capacità cioè di affrontare uno sforzo fisico di medio livello, per un periodo decisamente più lungo.  A parità di condizione atletica, il flusso di energia si presenta sostanzialmente equilibrato per tutto il periodo di osservazione, senza cali vistosi né picchi. Un aspetto questo denso di positive prospettive per la salute del sistema cardio circolatorio, del sistema immunitario, degli equilibri ormonali (non vengono stimolate abnormemente l’insulina, il cortisolo, l’adrenalina).  E ancora, la presenza di trigliceridi e colesterolo LDL nel sangue tendono automaticamente ad abbassarsi, con un positivo innalzamento del colesterolo HDL. Anche le riserve di adipe, dislocate in punti chiave nel corpo umano e solitamente bersaglio di attenzioni estetiche (fianchi, glutei, braccia, addome) si assottigliano, rendendo queste parti del corpo più affusolate e armoniose. 

Anche il peso corporeo tende ugualmente ad abbassarsi, alleggerendo il carico osteo-articolare, e favorendo anzi l’incremento di massa magra. L’acidità nel sangue tende naturalmente ad abbassarsi, disimpegnando così l’organismo dalla delicata operazione “tampone” con la quale, degradando le riserve di calcio presenti nel corpo (le ossa), di fatto destabilizza l’integrità dello scheletro, e ci espone più facilmente a fratture e cedimenti. Intraprendere un percorso di cambiamento come questo richiede naturalmente dedizione e conoscenza dei limiti, almeno iniziali, cui si va incontro riducendo drasticamente l’approvvigionamento di zuccheri.

Lo scotto da pagare, inizialmente, può essere rappresentato dalla insorgenza di leggere emicranie, alterazioni umorali, scarsa motivazione, moderata letargia. Episodi non frequenti e di modesta entità che possono presentarsi per un tempo variabile tra i 7-10 gg o anche 3-4 settimane. Dipende molto dal soggetto. La certezza è che chiunque può riadattare il proprio metabolismo verso la nuova direzione, ma avrà bisogno di tempo e pazienza. E avrà anche bisogno di arricchire la propria dieta di proteine, di alto valore biologico. Sono tipicamente proteine di provenienza animale. E di omega 3, grassi polinsaturi presenti nei pesci di acqua fredda, e nella frutta secca.