Body building in giovane età: è consigliabile?

Premessa.

Presso lo Studio Personal Trainer di Pesaro, cerchiamo primariamente di dare una corretta informazione, precisando che l'attività fisica svolta impiegando i pesi (body building), contraddice, nei fatti, la comune credenza che questa pratica sportiva porti a bloccare la crescita nel soggetto giovane. Studi condotti proprio a questo scopo hanno recentemente chiarito che il body building non solo non blocca il naturale sviluppo, ma addirittura ne favorisce una evoluzione più bilanciata e integrata. Intorno ai 10-11 anni di vita il bambino va incontro ad uno sviluppo importante nella lunghezza degli arti. Tale fenomeno non avviene senza problematiche rilevanti:

bambini in palestra
  • la capacità di coordinazione è compromessa, con negativa influenza sulle movenze del bambino che pare impacciato e goffo;
  • l'allungamento passivo dei muscoli, dovuto alla differente velocità di crescita tra struttura ossea e struttura muscolare, crea i presupposti per la formazione di paramorfismi (scoliosi, ipercifosi, iperlordosi), i quali, nei casi più difficili, segnano per l'intera esistenza la vita del bambino colpito.

Lo sviluppo muscolare e osseo.

Il peso corporeo, insieme ad una maggiore densità muscolare, comincia ad incrementare intorno al quattordicesimo anno di età, mentre l'evoluzione dello scheletro mantiene ancora i suoi ritmi. Scienziati come Hueter e Volkmann hanno scoperto una intima relazione tra esercizio fisico, condotto con carichi sub massimali e intervallati da pause di scarico, e crescita ossea. L'utilizzo dei pesi secondo questa modalità porta ad una maggiore compattezza ossea e ad uno sviluppo più omogeneo, non segnato dallo squilibrio, spesso osservato, tra lato destro e lato sinistro.
L'altro elemento di grande rilievo è l'erronea convinzione che gli esercizi a carico naturale, come piegamenti sulle braccia, alle parallele, corse in salita, ecc., rappresentino l'unica soluzione possibile per l'attività fisica da somministrare in età puberale.
Anche qui, l'osservazione obiettiva può aiutare a comprendere l'errore.
Negli esercizi a carico cosidetto naturale, troviamo una oggettiva impossibilità a dosare il carico, e quindi lo sforzo, cui verrà assoggettato l'individuo durante l'allenamento. Di fatto, dovrà comunque confrontarsi sempre, e da subito, con almeno il proprio peso corporeo. E' impossibile graduare la resistenza meccanica offerta dall'esercizio, e con essa ci è impossibile anche parzializzare il relativo stress muscolare, articolare e osseo cui verrà sottoposto il ragazzo. E' invece molto evidente che nell'attività con i pesi, oltre alla possibilità di scegliere con più libertà un gran numero di movimenti possibili, è decisamente più agevole modulare il carico, e stimolare di conseguenza in modo più progressivo un adattamento allo sforzo.
Inoltre, nel periodo compreso tra i 12  e i 15 anni, il patrimonio di fibre muscolari nel ragazzo è di tipo intermedio, cioè non vi è ancora una netta distinzione tra fibre bianche (tipo II) e fibre rosse (tipo I). E' una circostanza molto favorevole che ci permette di indirizzare lo sviluppo di una maggiore quantità di fibre verso la qualità delle bianche. Queste, ricordiamo, sono fibre veloci, forti, ipertrofizzabili, che mantengono queste caratteristiche per tutta la vita.
In definitiva una chance in più per ottenere un fisico armonioso, più forte, meno esposto alle malattie, e naturalmente esteticamente più gradevole.
Presso lo Studio Personal Trainer di Pesaro ci occupiamo anche di questo aspetto, realizziamo protocolli di allenamento strutturati per i ragazzi, con il preciso obiettivo di favorirne uno sviluppo equilibrato, e nell'intento di prevenire l'instaurarsi di forme di squilibrio posturale come scoliosi, ipercifosi, iperlordosi.