ARTROSI

Lo svitol non ti servirà

Di certo si sa che l’#artrosi è una delle malattie più invalidanti per l’essere umano, ma si ignora che tale malattia è sconosciuta nel mondo animale.
Spesso poi viene confusa nel significato con un’altra patologia, l’#artrite.
Entrambe le malattie rientrano nella categoria delle patologie reumatiche, interessano le articolazioni, e si distinguono per il dolore che si unisce alla rigidità e alla limitazione di movimento che colpiscono le articolazioni.

artrosi

Tuttavia l’artrite si configura come infiammazione cronica di origine autoimmune, e che può interessare soggetti di ogni età, mentre l’artrosi è una malattia cosiddetta degenerativa che si manifesta soprattutto dopo i 50 anni.
Ed è proprio qui che sorgono i primi dubbi su tale affermazione: perché popolazioni lontane dal nostro stile di vita non ne soffrono?
E’ giusto rassegnarsi all’idea che, visto il prolungarsi della nostra aspettativa di vita, ci si debba aspettare un “naturale” peggioramento delle condizioni stesse di vita?
E ha senso quindi accettare di poter vivere più a lungo, ma con tanti e tali acciacchi da maledire ogni giorno guadagnato in più?
Dico NO!
Se mi seguite nel ragionamento, capirete che ciò che la classe medica si ostina a passare come “conseguenza naturale”, altro non è che l’effetto di una abitudine alimentare controproducente.
Le cartilagini sono senza dubbio dei tessuti, e come tali sono soggetti ad una continua azione distruttiva/riparativa, tipica di ogni matrice extracellulare.
Sono quindi in grado di rinnovarsi costantemente, a patto che le condizioni esterne ed interne al corpo lo possano permettere.
Tuttavia l’acidosi tissutale, che colpisce le cellule facenti parte della cartilagine, è un fenomeno che non conosce tregua, e al quale l’organismo tenta di porre rimedio attraverso il processo infiammatorio.
Come detto più volte, lo stato di acidità è la diretta conseguenza del metabolismo degli zuccheri, normalmente presenti, in una dieta standard, fino al 70/80 % dell’ammontare calorico complessivo.
Il meccanismo della #glicolisi, le scorie acide conseguenti, la costante attivazione insulinica e cortisolemica, sono eventi che conducono ad uno stato di reale usura degli strati cartilaginei.
All’interno della capsule sinoviali si generano dei composti chiamati metallo proteasi, i quali sono una risposta di difesa agli attacchi batterici.
Tali attacchi molto spesso non ci sono, ma sono l’interpretazione che ne viene fatta dal corpo quale conseguenza della grande presenza di citochine pro infiammatorie.
In definitiva le cellule sinoviociti ne risultano gravemente danneggiate, fino a morirne, e l’articolazione inizia a soffrire proprio l’artrosi.
Inizia a calare la produzione di #acidoialuronico.
La parte superficiale della cartilagine inizia a perdere consistenza e a mostrarsi irregolare, con solchi, che espongono direttamente l’osso sottostante.
La natura fa del suo meglio, e nel tentativo di porre rimedio, l’osso inizia ad ispessirsi, in modo irregolare, e compromettendo così la scorrevolezza della stessa articolazione.
Solo una alimentazione ricca in proteine, grassi, e pochi zuccheri provenienti da verdura e frutta, è in grado di conservare la corretta funzionalità dell'articolazione, mantenendo sana la cartilagine.
Le proteine donano gli aminoacidi di cui sono composte per la ricostruzione vera e propria, mentre gli antiossidanti e i minerali di cui il mondo vegetale è ricco, possono impedire il decadimento delle cellule sinoviali, agendo come barriera ai radicali liberi.

 

Se hai apprezzato questo contenuto potrai leggere molte altre informazioni e suggerimenti di mia redazione, per il tuo benessere e l’attività fisica, qui http://www.studiopersonaltrainer.it/elenco_articoli_pubblicati_facebook.htm/a>

Puoi anche contattarmi su Facebook attraverso messenger, oppure chiamarmi al 327 7343859.